Povero volontariato, soffocato da burocrazia e burocrati - Rosolini 22 dicembre 2025
POVERO VOLONTARIATO, SOFFOCATO DA BUROCRAZIA E BUROCRATI
Rosolini 22 gennaio 2025
di Nino Savarino
Il paradosso che si sta vivendo in Italia negli ultimi anni all'interno del mondo del Terzo Settore è plasticamente rappresentato dallo sberleffo del burocratismo verso le chiare dichiarazioni di chi conosce e apprezza l’altissimo valore sociale, umano ed etico del volontariato.
Papa Francesco, nel 2022, parlando ai membri della Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV), ha chiamato i volontari “tessitori di pace e artigiani di carità e di sviluppo” e, nel videomessaggio con l’intenzione di preghiera del dicembre 2022, ha sottolineato che “il mondo ha bisogno di volontari e di organizzazioni che vogliano impegnarsi per il bene comune”.
Il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato per lo Sviluppo Economico e Sociale dello scorso 5 dicembre 2024, ha detto che “il volontariato rappresenta una preziosa risorsa per la coesione sociale della comunità” e per questo “la Repubblica è grata per l’operato dei volontari che, con mirabile spirito di altruismo e collaborazione, prestano ogni giorno il loro inestimabile supporto”.
A queste alte dichiarazioni, a cui si aggiungono le voci di milioni di persone che ogni giorno ricevono cura, assistenza, aiuto, compagnia, vicinanza, sostegno, amore dai tantissimi volontari che, con diuturno impegno, si mettono al loro servizio, rispondono burocrati e politici miopi e glaciali che, in nome di un fantomatico rispetto normativo, piuttosto ingessato e lontano dalla ratio della legge, con decisioni incomprensibili e non condivise, decretano la morte sociale di centinaia di associazioni di volontariato.
La notizia sta facendo il giro del web, di social e della stampa.
In Sicilia, alla fine del 2024 circa 900 associazioni sono stati cancellati dal RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, per motivi burocratici che riguardano statuti non adeguati o documenti non depositati.
Ed è il caos!
Un esempio per tutti. In Sicilia sono state cancellate ben 22 Sezioni Avis. Riusciamo a immaginare cosa significa questo? Che verranno perse dalle 10mila alle oltre 11mila sacche di sangue al giorno. Lo spiega molto chiaramente il Presidente dell’AVIS Sicilia, Salvatore Calafiore: “Se consideriamo che in Sicilia abbiamo raggiunto a malapena il fabbisogno regionale, fare a meno di queste risorse vorrà dire mettere in crisi totalmente il sistema sanitario regionale”.
Per questo e per salvaguardare le altre centinaia di associazioni di volontariato cadute nel fosso del formalismo burocratese, è intervenuto con voce forte il presidente del Forum del Terzo settore della Sicilia, Giuseppe Montemagno, chiedendo al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, la sospensione del provvedimento.
La risposta ottenuta dalla Regione e dai suoi funzionari è disarmante: sono state concesse alle tante associazioni di volontariato ben tre proroghe per adeguarsi alla normativa del RUNTS, ma molte di esse non le hanno rispettate, per cui la loro cancellazione è un atto dovuto. Come dire, la legge è legge!
Mi permetto di ricordare a lor signori il famoso brocardo latino che recita: “Summum ius summa iniuria”. Letteralmente, il sommo diritto è somma ingiustizia. In pratica, l’uso rigoroso e indiscriminato di un diritto o l’applicazione rigida di una norma può diventare una grande ingiustizia.
Le regole vanno rispettate, ci mancherebbe! E per noi del mondo del Terzo Settore è oltremodo un imperativo etico. Tuttavia ci ribelliamo di fronte a decisioni che non riescono o non vogliono distinguere caso da caso e che, non valutando la complessità, l’enormità e le pastoie degli adempimenti, equiparano minime mancanze amministrative a violazioni gravi che – queste sì – meritano certamente il decreto di cancellazione.
Guai a fare di tutta l’erba un fascio. Il rischio è quello di infliggere un duro colpo alla tenuta del nostro stato sociale.
C’è una Misericordia che è stata cancellata per aver allegato al portale del RUNTS un file sbagliato.
È inaccettabile!
La legge di Riforma del Terzo Settore, che ha istituito il RUNTS, è stata pensata, votata e approvata per venire incontro al Terzo Settore, per aiutarlo, per sostenerlo, per farlo crescere. Non è nata per ucciderlo, per vessarlo, per limitarlo.
Di fronte a mancanze per nulla gravi, spesso legate a complicazioni di sistema, gli uffici del RUNTS hanno un obbligo ben preciso: in ossequio allo spirito della legge, essi devono – anche attraverso tutoraggi o richiedendo l’intervento di organismi di rappresentanza – accompagnare le associazioni nel percorso di adeguamento alle regole. Solo dopo, di fronte a gravi violazioni e omissioni, si può giungere ad emanare provvedimenti di cancellazione.
Ogni altra decisione è pura follia.
Caro Presidente Schifani, intervenga con la massima sollecitudine per rimediare a questo paradosso e inviti i suoi solerti funzionari ad applicare la legge nella sostanza, ponendosi accanto ai volontari e non in contrasto con loro e faccia in modo che venga salvaguardata la ricchezza e la bellezza del volontariato siciliano, che già soffre di suo per i problemi strutturali e congiunturali propri del nostro Sud.
Da parte nostra, da sempre rispettosi dello Stato di Diritto, facciamo nostre le parole di Papa Francesco: “Vi incoraggio ad andare avanti, sulle strade del mondo, prendendovi cura dei fratelli, così come ha fatto il buon samaritano, consapevoli che «vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile; non possiamo lasciare che qualcuno rimanga ai margini della vita» (Fratelli tutti, 68). Non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà o dalle delusioni, ma confidate nel Signore, che è roccia e nello stesso tempo è tenerezza”.