Da Roma a Rosolini nel segno della riEvoluzione delle Opere di Misericordia. L’esperienza di Rosaria Speranza - Rosolini 13 luglio 2024 - misericordia rosolini

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Da Roma a Rosolini nel segno della riEvoluzione delle Opere di Misericordia. L’esperienza di Rosaria Speranza - Rosolini 13 luglio 2024

DA ROMA A ROSOLINI NEL SEGNO DELLA RIEVOLUZIONE DELLE OPERE DI MISERICORDIA. L’ESPERIENZA DI ROSARIA SPERANZA
Rosolini 13 luglio 2024


Si è tenuto a Roma dal 6 al 10 luglio scorsi, presso La Casa per ferie “M.D. Barbantini”, il corso di formazione dei nuovi “Ambasciatori” di Spazio Spadoni sulla riEvoluzione delle Opere di Misericordia. Il corso si è avvalso delle esperienze e delle testimonianze di suore e laici provenienti da realtà e territori diversi. Sono suore provenienti dal Benin, Burundi, Rwanda, India, Timor Est e Filippine e laici volontari. Fra costoro, ha partecipato, per la Misericordia di Rosolini, Rosaria Speranza, accompagnata per l’occasione dal marito, Corrado Rizza.
Al suo rientro a Rosolini, il nostro Governatore Nino Savarino, ha avuto con Rosaria un lungo e proficuo colloquio sui giorni trascorsi a Roma. Sono stati giorni intensi che hanno lasciato il segno e che rappresentano l’inizio di un suo impegno strutturato in Spazio Spadoni.
Il Governatore ha invitato Rosaria, in uno dei giorni in cui avremo la presenza a Rosolini di Luigi Spadoni, prevista per la seconda metà del mese di luglio, a raccontare la sua esperienza ai confratelli, alle consorelle e ai volontari della nostra Misericordia, per trasmettere a ciascuno di loro la bellezza dell’esperienza vissuta.
Intanto, riceviamo e volentieri pubblichiamo, queste sue prime riflessioni.
"I monti nella tradizione religiosa sono stati spesso simboli molto importanti che, con la loro altezza e solidità, rappresentano lo "spazio" ideale per l'incontro fra Dio, che dall'alto scende verso l'uomo, e di questi, che salendo si avvicina a Lui.
Ecco, mi è venuto in mente in particolare il monte Tabor dal quale i tre apostoli, che avevano accompagnato Gesù, non volevano più scendere per la gioia che avevano provato. Bene, è questa la sensazione che ho provato partecipando al corso di formazione sulle opere di misericordia ed in particolare sulla diffusione della loro conoscenza, promosso ed organizzato da Spazio Spadoni.
A tale proposito, dal 7 al 10 luglio a Roma si è creato un vero e proprio "Spazio" dove in tanti momenti si è toccato il cielo!
Invitata a partecipare a tale incontro formativo, a seguito di un combinarsi di situazioni e coincidenze, almeno così pare, mi sono sentita subito coinvolta in una realtà di fede che non immaginavo potesse esistere. In un mondo sempre più arido di umanità, che sembra non avere alcun interesse ad accostarsi a Cristo, dove l'autosufficienza e l'intelligenza umana sembra bastare a sé stessa, ho trovato un gruppo di persone, suore provenienti da diverse parti del mondo Benin, Burundi, Rwanda, ma anche dall’India, dal Timor Est e dalle Filippine oltre che laici volontari, con un unico sentire religioso.
Ogni possibile difficoltà di lingua o costume è stata inesistente! Ognuno di noi si è sentito subito a casa, ha assaporato piano piano il messaggio proposto, umile e grandioso, che vuole riEvoluzionare il modo di vivere le opere di misericordia verso il prossimo, anche le più piccole, col proposito di inondarle di un rinvigorito senso spirituale.
La proposta è anche fortemente missionaria e caritatevole, promuovendo processi "virtuosi" che mettono in atto opere di carità e diffondono, nel segno della Misericordia, un nuovo modo di vivere e di donare, prendendosi cura della libertà e dignità di chi riceve. Il risultato di tale riEvoluzione fa diventare uomini nuovi che percorrono le vie indicate da Cristo.
Durante il corso, se da una parte mi sono sentita trasportata in una dimensione congeniale, perché toccava dei temi spirituali a me cari, dall'altra vedevo, entusiasta, la reale possibilità, anche per me, di operare nella quotidianità e concretamente fare qualcosa per gli altri, con una consapevolezza nuova e gioiosa. Tutti, ho potuto constatare, eravamo in quel contesto senza zavorre, nessuna diffidenza o peggio calcolo, protagonismo. Avevamo il cuore aperto, l'anima libera e pronta ad accogliere e fare nostro il messaggio che ci veniva presentato con straordinaria generosità e cura per ogni partecipante. Da ciò nascevano i meravigliosi sorrisi delle suore africane o indiane...travolgenti!!!
Io, che sono parecchio riservata, mi sono ritrovata tra le loro braccia senza rendermene conto, come la cosa più naturale tra sorelle. È l'amore di Cristo che veniva emulato spontaneamente ed offerto reciprocamente con gioia vera. Tutti, suore provenienti dalle parti più sperdute del mondo o laici, ci siamo sentiti figli dello stesso Padre, amati da Lui e pronti a donare noi stessi in Suo nome, non solo perché fosse a Lui cosa gradita, ma anche perché è l'amore reciproco l'unico mezzo di salvezza per il nostro mondo e per ogni essere umano. Prendere coscienza da cristiani della necessità, oltre che della gioia, di vivere quotidianamente le quattordici opere di misericordia, spirituali e corporali, nella nuova visione che le rende indissolubili gli uni dagli altri. Necessità che si è subito trasformata in urgenza di renderne partecipi anche chi mi circonda senza titubanze. Da tale sentire nasce il mio osare nel dare questa umile testimonianza, per incoraggiare i tanti, come me, che vorrebbero e magari non trovano lo spazio giusto per esprimere con i fatti il loro desiderio di darsi agli altri: esiste una realtà, quella di Spazio Spadoni, che con i suoi ambiziosi quanto meravigliosi e misericordiosi obiettivi umani e cristiani, permette a chiunque lo voglia di rinnovare la propria esistenza e finalmente dare agli altri un po' della tanta grazia ricevuta da nostro Signore. Dare cosa? Niente di straordinario, solo amore come ci insegna Cristo”.



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