Incontro con Beatrice Cerrino della Scuola di Economia Civile di Loppiano - Firenze 6 dicembre 2022
INCONTRO CON BEATRICE CERRINO, DELLA SCUOLA DI ECONOMIA CIVILE DI LOPPIANO
Firenze 6 dicembre 2022
Durante la visita a Burchio, il nostro governatore Nino Savarino ha incontrato la professoressa Beatrice Cerrino, docente nelle scuole supriori che ha concluso un dottorato di ricerca all’Università Sophia di Loppiano. E' nel focolare da 30 anni e collabora da cinque anni con la Scuola di Economia Civile.
“Questa esperienza qui del Polo è legata alla cittadella di Loppiano” ci ha detto la Cerrino. “L’economia di comunione è nata da un disagio che Chiara Lubich aveva avvertito in un suo viaggio in Brasile. Mentre scendeva in aereo sulla città di San Paolo, ha visto, messi a fianco, baracche e grattacieli bellissimi. È stato allora che lei ha avuto l’ispirazione e l’intuizione di una nuova economia. Un imprenditore, che lavora certamente per fare profitto, dovrebbe destinare una parte di esso ai poveri e utilizzare un’altra parte per formare uomini nuovi attraverso la cultura del dare. L’Università Sophia e la Scuola di Economia Civile che abbiamo al Polo sono realtà di questa formazione. Qui noi mettiamo a confronto il modello economico dominante, quello che ancora si insegna in tutte le università, con quello che nel 700 a Napoli, ancor prima di Adam Smith, insegnava Antonio Genovesi, l’abate napoletano docente di economia civile all’Università di Napoli dal 1754 che sosteneva che l’economia è il luogo della mutua assistenza e del mutuo vantaggio e che ha fondato quella che noi oggi chiamiamo economia civile”.
Proprio all’ingresso della Scuola di Economia Civile si legge la frase di Antonio Genovesi: “È legge dell’universo che non si può fare la nostra felicità senza fare quella degli altri”.
“Sono tanti gli imprenditori nel mondo che percepiscono l’economia così, anche grazie alla nostra Scuola di Economia Civile” ha continuato la professoressa. “La SEC è nata dieci anni fa grazie a studiosi e professori universitari come Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Suor Alessandra Smeriglio, Leonardo Pecchetti, Vittorio Pelligra. Zamagni, in particolare, e poi Luigino Bruni, come storico, hanno riscoperto la prospettiva di Genovesi, quella dell’economia civile. Quindi hanno voluto creare un luogo dove si potesse discutere e attuare questi temi e dove fare della formazione. Qui si formano le persone più varie: dagli imprenditori, ai responsabili di monasteri, dagli studiosi agli impiegati statali. Da ultimo infine – e qui è concentrato il mio impegno nella SEC – si è voluto fare arrivare questo modo di vedere l’economia direttamente nelle scuole, perché è lì che si formano le generazioni future”.
Ricordiamo che La Scuola di Economia Civile, esperienza quanto mai viva e propulsiva, sta portando avanti l’esperienza della Economia di Francesco. Dice il papa “una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra, un’economia di pace. Si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni”.
A Beatrice Cerrini abbiamo chiesto come si sposano l’economia civile con l’economia di comunione. “L’economia di comunione è una esperienza che Chiara Lubich ha iniziato in maniera in maniera profetica. L’economia civile è un contenitore più grande, dove esperienze come l’economia di comunione, Sant’Egidio, la Compagnia delle Opere, le Misericordie, Commercio Equo e Solidale, la Finanza Etica stanno insieme e si muovono nella direzione di realizzare questo paradigma”.