Incontro Progetto Missionario HIC SUM – dove la missione abita - di Spazio Spadoni
INCONTRO PROGETTO MISSIONARIO HIC SUM – DOVE LA MISSIONE ABITA. FONDAZIONE SPAZIO SPADONI
14 novembre 2020
Si è svolto oggi in videoconferenza l’Incontro Progetto Missionario HIC SUM – dove la missione abita, ideato e sostenuto dalla fondazione Spazio Spadoni (clicca qui per maggiori notizie sulla fondazione).
Il termine latino Hic Sum significa ECCOMI ed è il titolo e il simbolo scelto per questo progetto che si rivolge “verso” l’altro, verso chi è lontano e vive nelle zone più povere del nostro mondo.
HIC SUM consegna a chi opera, come noi delle Misericordie, in organizzazioni di solidarietà sociale un compito di responsabilità. Siamo chiamati ad essere prossimi di questi nostri fratelli che vivono nel bisogno. Siamo chiamati ad esserci, ad essere presenti. Tutti, ciascuno in prima persona. Ecco perché diciamo “HIC SUM”: Eccomi!.
Con questo progetto si vuole diffondere nel mondo l’esperienza di misericordia, attraverso lo sviluppo di reti (veri e propri gemellaggi) tra le Confraternite di Misericordia e Congregazioni religiose nei paesi poveri della Terra, per costruire e finanziare azioni, progetti, incontri, viaggi da proporre in accordo e co-progettazione con le congregazioni missionarie con cui la Fondazione è in relazione.
Queste le finalità del progetto:
- dare possibilità pratiche e vere di autonomia a persone e contesti fragili dei paesi più poveri;
- proseguire nell’opera di sviluppo e diffusione dell’esperienza di Misericordia nel mondo;
- portare un aiuto fattivo alle esperienze missionarie delle comunità ecclesiali che nel mondo continuano a essere presenti come straordinari punti di sostegno per chi ancora combatte contro la povertà economica, sociale, culturale e educativa.
All’incontro ha partecipato il nostro governatore Nino Savarino che, assieme a don Calogero Falcone, correttore regionale, e Sebastiano Leonardi, governatore della Misericordia di Acireale, sono gli ambasciatori per la Sicilia di Spazio Spadoni.
Come scrive il correttore nazionale, mons. Franco Agostinelli, che abbiamo avuto a Rosolini lo scorso febbraio, “è un progetto che è anche un sogno, che è anche una visione, ma che vuol essere soprattutto una pratica di Misericordia nel mondo”. “È solo mettendo insieme le nostre risorse, le nostre capacità, i nostri talenti, l’intelligenza che possiamo dare spazio alla creatività necessaria al bene comune”. Il progetto HicSum – dove la missione abita è un grande progetto che “insieme alla famiglia delle Confraternite di Misericordie, insieme alle Diocesi e Congregazioni che operano in terra di missione” vuole “avviare là esperienze sociali ispirate e inserite nel percorso pluricentenario delle Misericordie stesse”.
Il progetto è stato fortemente voluto dal fondatore di Spazio Spadoni, Luigi Spadoni, confratello di misericordia da più di 50 anni, che alla formazione salesiana unisce il dinamismo di un imprenditore di successo (nella foto). È lui che ha creato la Spencer, azienda leader nel campo dei presidi sanitari dell’emergenza. Dal suo entusiasmo, dal suo bisogno di aiutare gli altri, dal desiderio di andare oltre e offrire a tutti, soprattutto ai nostri giovani, occasioni di crescita personale e spirituale nella dimensione del vangelo, è nato il progetto HicSum.
I lavori sono stati aperti da don Simone Imperiosi, correttore regionale delle Misericordie della Toscana, che ha condiviso con tutti noi la "Preghiera nel tempo della fragilità" (clicca qui per meditarla) a cura dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI.
Subito dopo Andrea Del Bianco, direttore della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, ci ha introdotto nel cuore del progetto che rappresenta quella “speranza e quella fiducia di cui le Misericordie oggi hanno bisogno”. È spettato poi a Carlo Andorlini e a Selene Pera, di Spazio Spadoni, illustrare nel dettaglio il programma.
È un progetto che arriva alla parte più intima delle Misericordie, ai suoi valori. Vuole creare Misericordie Missionarie: un andare per poi tornare “reciprocamente cresciuti”, dove “i destinatari sono anche i protagonisti”.
L’obiettivo è quello di creare 72 Misericordie nei posti più poveri del mondo, attraverso un percorso che vede una o più suore venire a vivere nella nostra Misericordia, per fare esperienza insieme e per apprendere. Contemporaneamente saranno formati i nostri giovani all’accoglienza e all’impegno concreto che, attraverso un percorso di reciproco accrescimento, poterà quanti avranno maturato il desiderio di vivere a fondo l’esperienza evangelica ad andare insieme alle suore per dare vita alla Misericordia.
Tutto questo sarà coordinato e sostenuto economicamente da Spazio Spadoni che provvederà anche a realizzare nei posti di missione il panificio “il Pane della Misericordia”.
Il progetto è già attivo in alcune Misericordie e sta vedendo tra i volontari un entusiasmo e una partecipazione davvero importanti.
Nella Misericordia di Lucca è presente da qualche tempo Suor Lizia “che ha portato” come ci ha detto il coordinatore generale Sergio Mura “una ventata di freschezza e di impegno, riscoprendo i valori profondi del nostro essere Misericordia, che spesso abbiamo visti diluiti se non addirittura perduti”.
Con questo progetto le Misericordie, finalmente, non parlano più “solo di ambulanza, soccorsi, convenzioni, ma anche di altro modo di fare misericordia. Nella Misericordia di Massa” ha detto il presidente Bruno Ciuffi “ho ritrovato un grande entusiasmo in tutti i volontari”.
“Dopo otto secoli, le Misericordie hanno bisogno di uno stimolo aggiuntivo. Il momento attuale delle Misericordie italiane è delicato e difficile. Spazio Spadoni ci dà l’occasione di ripensare alla nostra missione” sono le parole di Aldo Intaschi, governatore delle Misericordie di Camaiore e Lido.
Gabriele Brunini, della Misericordia di Borgo a Mozzano, già Presidente Nazionale e attuale membro del Consiglio dei Saggi, ci invita a ben meditare sul progetto perché “una volta iniziato, bisogna portalo fino in fondo e lo dobbiamo iniziare quando siamo sicuri di sostenerlo”.
“I giovani hanno bisogno che le nostre Misericordie offrano delle alternative a un mondo che sta andando allo sfascio a livello politico, a livello sociale, ecclesiale e associativo” sono le parole di don Calogero Falcone, correttore regionale delle Misericordie Siciliane. “Nel momento in cui le Misericordie vivono una crisi seria, la missionarietà ci invita a guardare oltre, come Zaccheo. Ben vengano tutte le convenzioni di questo mondo, ma se non riscopriamo la centralità dell’uomo abbiamo perso di vista tutto. E la centralità dell’uomo si scopre solamente ritornando all’essenziale. Sono molto fiducioso per la riuscita di questo progetto, perché penso che il Signore in questo non ci abbandonerà”.
I lavori sono stati chiusi con l’intervento di Luigi Spadoni che, citando la frase di Vinicius De Moraes “La vita è l’arte dell’incontro, anche se tanti scontri ci sono nella vita” riportata al n. 215 dell’enciclica di Papa Francesco, Fratelli tutti, focalizza l’attenzione sul tema dell’incontro. “A me pare la sintesi più bella. Il fulcro vero del progetto è l’incontro, che è un incontro per sempre. Il fulcro vero è quello di raccontarci che siamo misericordiosi e l’incontro vero sta nella certezza che abbiamo dalla nostra parte la Provvidenza”. Il progetto punta sull’incontro che la vera formazione per i nostri giovani, che facendo l’esperienza missionaria, “non solo tornano, raccontano e cambiano la loro vita, ma si responsabilizzano e promuovono l’idea di diventare un giorno i dirigenti delle Misericordie. Solo da uno spirito che si magnetizza in quei posti forse riusciremo ad avere una Misericordia che possa pensare al sempre. Vi invito per questo a parlare di questo progetto. A parlarne con tutti. Noi abbiamo bisogno di tanti ambasciatori e spero che la proposta possa essere accolta da tutti. Spero che rispondano all’appello tante Misericordie disposte a mettere in capo uomini, risorse e volontà avendo ben chiaro il fatto che per cinque anni il progetto è totalmente finanziato da Spazio Spadoni”.
Il nostro governatore, Nino Savarino, che ha ritrovato tanti amici e conosciuto di nuovi è entusiasta del progetto: “Spero possa trovare terreno fertile nella nostra Confraternita. A breve organizzeremo appositi incontri per meglio illustrare il progetto, nella speranza di suscitare risposte attive e creative fra i nostri volontari, soprattutto giovani. Per dirla con don Luigi, il nostro correttore, siamo chiamati a volare alti, ad andare oltre. Sono veramente convinto che HicSum è un dono del Signore a tutti noi”.