Continuano gli incontri dei confratelli. Il 7 dicembre la Vestizione - Rosolini 21 novembre 2020 - misericordia rosolini

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Continuano gli incontri dei confratelli. Il 7 dicembre la Vestizione - Rosolini 21 novembre 2020

CONTINUANO GLI INCONTRI DEI CONFRATELLI – IL 7 DICEMBRE LA VESTIZIONE
Rosolini 19 novembre 2020


Gli incontri di preparazione dei confratelli aspiranti al loro ingresso fra gli effettivi vedono una partecipazione sempre più attenta e proiettata all’imminente vestizione.
Proprio ieri sera il correttore, don Luigi Vizzini, d’intesa con il governatore, ha comunicato che il Rito della Vestizione si svolgerà nel corso della Santa Messa vespertina di lunedì 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata.
Palpabile la gioia dei futuri confratelli, mentre la macchina organizzativa lavora a pieno regime.
Inizieranno la prossima settimana gli incontri personali dei singoli candidati con il correttore, mentre il cerimoniere, Fabio Figura, sta predisponendo le direttive per un rito che sarà necessariamente diverso dall’usuale, dovendosi adeguare alle norme anticovid.
Nell’incontro di ieri sera in Chiesa Madre, don Luigi ha commentato alcuni versetti della prima lettera di San Paolo a Timoteo (1 Tm 1, 15-16) nella quale l’Apostolo esorta il suo discepolo (e quindi ciascuno di noi) a vivere la misericordia che ha ricevuto, per diventare uno stile di vita, un nuovo modo di essere.
La Misericordia è una vera e propria palestra di vita, dove incontriamo l’altro, con le sue proprie fragilità e dove incontriamo soprattutto noi stessi, con le nostre fragilità” ha puntualizzato il correttore. “In Misericordia siamo chiamati a vivere il nostro percorso di fede, con la consapevolezza che il servizio che svolgiamo è un dono di Dio per la crescita personale di ciascuno di noi. Non dobbiamo guardare agli altri per giudicare il loro modo di essere e di fare, dobbiamo guardare alla nostra vita e domandarci se siamo pronti a farci plasmare da Dio, se abbiamo abbattuto le barriere che ci fanno rimanere nella nostra autosufficienza”.
La Misericordia va vissuta come dono che ci deve portare al dono verso gli altri: “Quanto più doniamo, tanto più riceviamo. Quanto più doniamo, tanto più diventiamo ricchi”.
Questo il nostro stile di vita: “Essere segno per gli altri. Le persone che ci vedono indossare la divisa della Misericordia dovrebbero poter dire: che bello! E se crediamo che la vita è un dono, allora il donare genera gioia. Ecco, siamo chiamati a svolgere il nostro servizio con gioia. La Misericordia quindi é il luogo dove io posso crescere e diventare segno per gli altri”.
Don Luigi ha poi citato Papa Francesco: “È urgente perciò recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, infatti, un carattere singolare, essendo capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo” (Lettera Enciclica LUMEN FIDEI, n. 4).
Ecco allora che “avere fede significa guardare con lo sguardo di Dio. Il volto bello della Misericordia, che il confratello è chiamato a testimoniare, è quello del buon Samaritano che aiuta l’altro con le sue fragilità. Gesù non ci rinfaccia nulla, né le nostre fragilità, né le nostre ferite, né i nostri peccati. Lui si prende cura di noi con la medicina del com-patire”.
Le risonanze dei confratelli sono state numerose e hanno mostrato la tensione di ciascuno di noi a vivere nella gioia il nostro servizio in Misericordia.
Durante l’incontro di ieri sera, il nostro governatore ha parlato anche del progetto HicSum, promosso dalla fondazione Spazio Spadoni, che la Misericordia di Rosolini intende abbracciare. Avremo modo di parlarne più approfonditamente nei prossimi giorni.

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