Secondo incontro di preparazione dei confratelli - 13 novembre 2020 - misericordia rosolini

Misericordia di Rosolini
OdV
"fare il bene ti fa bene"
Vai ai contenuti

Secondo incontro di preparazione dei confratelli - 13 novembre 2020

SECONDO INCONTRO DI PREPARAZIONE ALLA VESTIZIONE DEI NUOVI CONFRATELLI

Rosolini 13 novembre 2020


Continuano gli incontri dei confratelli in preparazione alla vestizione che, covid permettendo, dovrebbe svolgersi il prossimo dicembre.
Il correttore, don Luigi Vizzini, ha spezzato per noi il brano del Vangelo di Luca (capitolo 24) che racconta dei discepoli di Emmaus i quali delusi e sconsolati, dopo la morte di Gesù, lasciano Gerusalemme.
In particolare, ha evidenziato l’atteggiamento del Maestro che, incamminandosi con loro, si prende cura di entrambi.
Anche la Misericordia è chiamata a prendersi cura dei fratelli. Essa rappresenta uno stimolo per vivere un cristianesimo incarnato e per costruire un mondo più fraterno e a misura d’uomo” ha detto don Luigi. “La cura del fratello è compito di tutti i cristiani, ma in Misericordia diviene sprone per gli altri e per lo stesso tessuto sociale”.
Il confratello è un compagno di viaggio come lo è stato Gesù dei due discepoli. Un compagno di viaggio innanzi tutto per gli stessi confratelli e volontari. Come in ogni comunità, anche in Misericordia il rischio è che le dinamiche umane possano imbruttire le cose di Dio. Spesso capita che nel nostro operare guardiamo l’altro per giudicarlo e non per amarlo. Il confratello invece deve essere un compagno di viaggio paziente, che non giudica, non dà lezioni, che è capace di ascoltare. Come Gesù, che non pretende nulla, non chiede nulla, ma ascolta senza giudicare. Questo dovrebbe essere il nostro stile”.
Siamo chiamati ad amare i fratelli, dentro e fuori la Misericordia. Amarli nella dimensione evangelica, che è amore anche verso chi non sopportiamo. La vittoria della vita sulla morte si ha quando amiamo e accettiamo gli altri, anche quelli che ci fanno male. Umanamente questo è difficile, ma se incontriamo Gesù nella nostra vita, non solo diventa possibile, ma anche necessario. Da persone fallite, amareggiate e deluse, i discepoli di Emmaus, dopo aver incontrato Gesù, sono diventati felici. E se prima andavano via da Gerusalemme, dopo sono ritornati per testimoniare Gesù il vivente”.
È vero, Gesù ci chiede cose umanamente difficili. Ma lo fa per due motivi. Primo, perché noi siamo destinati a volare alto e, secondo, perché con lui possiamo tutto. È l’incontro che ci cambia la vita. Ogni volta che cadiamo, che pecchiamo, non disperiamoci. Rivolgiamoci a Lui, con la preghiera e l’eucarestia, e rialziamoci. Egli è il nostro compagno di viaggio lungo la via della nostra vita”.

codice fiscale 92008080894
Torna ai contenuti