La Misericordia si arricchisce di 11 nuovi confratelli - Rosolini 7 dicembre 2020
LA MISERICORDIA DI ROSOLINI SI ARRICCHISCE DI 11 NUOVI CONFRATELLI E CONSORELLE
“LA CARITÀ NESCE DALL’INCONTRO CON CRISTO”
Rosolini 7 dicembre 2020
Sono 11 i confratelli e le consorelle che stasera, in Chiesa Madre, hanno ricevuto la veste della confraternita e sono diventati effettivi: Carmela Aprile, Nino Armeri, Vincenzo Di Lorenzo, Pamela Fisconi, Giovanni Gennaro, Grazia Maria Giunta, Giuseppe Morale, Rosaria Nigro, Francesco Occhipinti, Gianni Paolino, Aldo Tiralosi.
Dopo aver svolto il previsto periodo di aspirantato, i nuovi confratelli hanno professato pubblicamente il loro “eccomi” e si sono impegnati a compiere, “con l’aiuto di Dio e per amore di Cristo”, le opere di misericordia, di assistenza e di soccorso in favore dei fratelli che sono nel bisogno.
Il Rito della Vestizione, coordinato sapientemente dal cerimoniere Fabio Figura, è stato vissuto intensamente da tutti i confratelli e i volontari presenti e si è svolto nel rispetto delle regole anticovid che l’hanno resa più sobria e, forse anche per questo, più partecipata.
Nel corso della sua omelia, il correttore don Luigi Vizzini ha ricordato che “la carità nasce dall'incontro con Cristo, quell’incontro che fa nuove tutte le cose”.
“Come ci insegna Papa Francesco, siamo chiamati ad essere gli artigiani della misericordia di Dio per darne forma. I confratelli sono chiamati a diventare sprone per gli altri ed essere nel mondo la mano tesa di Dio verso chi soffre. Nel giorno della festa dell’Immacolata guardiamo a Maria per imitarla. Come Maria, infatti, che dopo l’annunciazione non è rimasta ferma ma è andata da Elisabetta per servirla” continua don Luigi, “anche noi siamo invitati al servizio verso gli altri, particolarmente verso i bisognosi”.
Don Luigi ha infine invitato tutti i confratelli, vecchi e nuovi, e tutti i volontari a svolgere il servizio in Misericordia nella gioia, quella gioia che nasce “dal saperci amati da Dio”.
Emozionante il momento della vestizione vera e propria, quando gli undici, aiutati dai rispettivi padrini e madrine (Carmela Scatà, Nino Savarino, Giorgio Armenia, Maria Grazia Scatà, Saro Cavallo, Fabio Figura, Assunta Guarino, Daniela Foti, Gianfranco Bognandi, Matteo Figura, Vincenzo Macauda), hanno indossato per la prima volta la vesta nera, simbolo del sacrificio e della penitenza, con la buffa, simbolo dell’anonimato dell’opera buona e si sono cinti della corona del Rosario, segno della nostra devozione alla Madonna.
Il governatore Nino Savarino ha chiesto ai confratelli “di amare la Misericordia, di accudirla con dolcezza, di sostenerla”.
Auguri ai nuovi confratelli e consorelle anche da parte della nostra redazione.